giovedì 17 novembre 2022 dalle 16.45
alla Biblioteca Statale Stelio Crise
“Sono stato, per vocazione, un uomo libero”.
Bruno Maier – critico e storico letterario – a cento anni dalla nascita
a cura di Gianni Cimador, con introduzione di Elvio Guagnini
L’incontro, introdotto dal prof. Elvio Guagnini, sarà dedicato a Bruno Maier – critico e storico letterario – a cento anni dalla nascita. Il prof. Gianni Cimador ricorderà la figura del grande studioso, professore di Letteratura italiana nell’Università di Trieste, autore di studi importanti sulla letteratura italiana (da Dante al Rinascimento al Settecento a Croce al Novecento), di ricerche di rilievo sulla letteratura triestina e istriana, esploratore infaticabile delle carte e della critica sveviana.
Come dichiara in una sua Autopresentazione dattiloscritta, Bruno Maier (1922-2001), al di là delle apparenze e dell’immagine pubblica e accademica di intellettuale che si è sempre adeguato alla norma e al sistema sociale e culturale, si considera prima di tutto un «uomo fuori» che, nel suo lungo percorso biografico, riconosce che è sempre stata presente anche «una vita segreta, altra, forse “aliena”, inipotizzabile e, talora, quasi incomprensibile». Una vita che Maier ha tentato di esplorare nel romanzo L’assente, nel quale il personaggio soffre di quella ‘singolare’ malattia che è l’«alienazione da letteratura», ma che affiora anche negli studi critici su molti autori, maggiori e minori, in cui «le mie scelte istintive, viscerali, irrazionali sono state molto diverse e si sono orientate in direzioni anomale e inconsuete». Ripartendo da questi studi, è possibile quindi delineare la biografia, umana e intellettuale, più autentica di Maier che ha fatto della letteratura uno strumento per conoscere sé stesso, oltre che la realtà esterna.