Aspettando i Giovedì Minervali | Pietro Nobile: Sant’Antonio Nuovo. Il concorso e i progetti.

Sant’Antonio Nuovo. Il concorso e i progetti – di Rossella Fabiani

[in “Neoclassico. Arte, architettura e cultura a Trieste 1790-1840”, a cura di Fulvio Caputo, disponibile presso le biblioteche di Trieste >> http://bit.ly/2YMBbuP]

Il sito dove sarebbe dovuta sorgere la nuova chiesa era particolarmente ostico: la zona dedicata era di forma rettangolare, stretta e lunga, e l’edificio doveva conciliare un’esigenza scenografica e l’essere un luogo di culto degno con questa disponibilità di spazio molto ristretta. Il governo austriaco quindi, nel 1808, decise di chiedere a tre architetti – Pietro Nobile, Matteo Pertsch, Pietro de Grandi – i progetti per una nuova chiesa. Venne scelto il progetto dell’architetto ticinese ma ogni e qualsiasi iniziativa venne bloccata a causa di motivi politici in quanto imminente era la terza occupazione francese e portò al congelamento della questione.

L’interesse per la costruzione del nuovo luogo di culto si riaprì nel 1823 quando, dopo aver messo in discussione le decisioni prese in precedenza, si decise di indire un nuovo concorso a cui parteciparono i progetti di Carlo Amati, Francesco Lazzari, Zecchini-Leoneli, Matteo Pertsch, Giovanni Battista de Puppi, Giovanni Righetti, Pietro Nobile, la Direzione delle Fabbriche di Trieste e quella di Vienna.
Comuni a tutti i progetti risultarono essere le soluzioni relative alla facciata: pronao con timpano e bassorilievo per Nobile, Amati, Lazzari e Leoneli; senza timpano, ma sempre con colonne ioniche o corinzie per Righetti, Pertsch, de Puppi. Tranne Pertsch e de Puppi, gli altri proposero la cupola; con l’eccezione, ancora di de Puppi, tutti inserirono i campanili, o il campanile, in retrofacciata.

 

I lavori del progetto vincitore, quello di Pietro Nobile ormai a Vienna da anni, vennero seguiti in loco Domenico Rossetti come testimonia la fitta corrispondenza tra i due: dibatterono questioni relative alla collocazione degli altari e delle statue, alla costruzione della chiesa provvisoria, alla disposizione e al soggetto delle pale ma, a grandi linee, il progetto riprese la prima idea del 1808.

Nel 1828 arrivò in città il modello della chiesa grazie alla pressante richiesta del Rossetti e consentì alla cittadinanza di prendere visione da vicino del futuro edificio.

I concorsi del 1808 e del 1823 testimoniano la consapevolezza nella città dell’importanza del monumento e, al contempo, dimostrano la capacità che ebbe Trieste ad allinearsi con gli altri grandi centri che si stavano sviluppando urbanisticamente.
Che la scelta, in entrambi i concorsi, ricada ambedue le volte su Nobile conferma quanto fosse stata capita a Trieste la sua forza creatrice e la sua indubbia personalità artistica.