giovedì 23 novembre 2023
ore 16.45
Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste
Pro e contro dei vaccini, nel Settecento: l’eredità di una discussione
a cura di
Elvio Guagnini “Pro e contro i vaccini, nel Settecento”
Giuseppe Trebbi “La discussione sui vaccini: una storia lunga trecento anni”
Giovedì 23 novembre, nell’ambito dei Giovedì Minervali organizzati dalla Società di Minerva, presso la sala al secondo piano della Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste, Elvio Guagnini (prof. emerito di Letteratura italiana nell’Università di Trieste) e il presidente della Minerva Giuseppe Trebbi (prof. di Storia della formazione degli Stati nazionali al Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Trieste) presentano la conferenza a due voci dal titolo “Pro e contro dei vaccini, nel Settecento: l’eredità di una discussione”.
Elvio Guagnini, nel suo intervento, illustrerà come la pratica di inoculazione del vaiolo, di cui già all’inizio del Settecento si parlava nella Royal Society di Londra, venne sponsorizzata e praticata sui propri figli da Lady Mary Wortley Montagu, moglie dell’ambasciatore inglese alla corte di Costantinopoli. La Montagu era venuta a conoscenza di quella pratica che sembrava rendere immuni dal virus attraverso l’innesto di una dose attenuata di quel morbo, che presentava un forte rischio di morte. Dopo una sperimentazione – in Inghilterra – che coinvolse inizialmente alcuni condannati a morte che – guariti – ottennero la grazia, e, in séguito la stessa famiglia reale degli Hannover (che patrocinò altri esperimenti), l’uso del vaccino cominciò a diffondersi e suscitò opposizioni, discussioni e ulteriori esperimenti in Inghilterra e in Europa. Tra le voci più note, l’ode di Giuseppe Parini, L’innesto del vaiolo (1765), che rivela un poeta decisamente schierato su posizioni illuministiche e a favore della pratica sperimentale promossa in Lombardia da Giammaria Bicetti. Il professore analizzerà le discussioni dell’epoca, che furono molto accese e ampie.
Giuseppe Trebbi, nel suo intervento, sottolineerà come siano da segnalare le sorprendenti affinità coi nostri tempi sulla questione vaccini: la presenza di scienziati davvero illustri, come Morgagni, ostili all’innesto del vaiolo; gli incentivi delle autorità romane (pontificie) a favore dei vaccinati; la disputa statistica sull’esito delle vaccinazioni; la difficoltà di superare le preoccupazioni di padri e madri per i rischi cui sottoponevano i figli; infine, nel caso del ben più sicuro vaccino di Jenner, tratto dalle vacche, i timori per questa nuova mescolanza fra uomo e animale. Al termine della lettura di un recente lavoro di Eugenia Tognotti, storica della medicina dell’Università di Sassari (Vaccinare i bambini tra obbligo e persuasione: tre secoli di controversie. Il caso dell’Italia, Franco Angeli, 2020) non si esce con una soluzione pronta per i problemi di oggi, ma con una maggiore disponibilità a discutere insieme i problemi medici ed etici che da secoli accompagnano la pratica della vaccinazione e il suo rifiuto.