Nel pomeriggio di giovedì 16 giugno 2022, presso la sala conferenze della Biblioteca Statale “Stelio Crise” di Trieste, si è svolta la cerimonia – ripetutamente rinviata a causa della pandemia – della consegna del premio Minerva d’Argento, promosso ogni due anni dalla Società di Minerva e giunto alla sua XIV edizione.
Il premio, nato nel 1992 su iniziativa dell’architetto Gino Pavan (presidente della Società dal 1989 al 2017) e dedicato a tesi di laurea e di dottorato su tematiche riguardanti Trieste e il suo contesto culturale, si è consolidato nel passare degli anni come un importante strumento di incoraggiamento concreto all’attività di ricerca da parte dei giovani sulle diverse tematiche locali con gli scopi di identificazione e analisi così come di valorizzazione e promozione sia nell’ambito della stessa ricerca accademica che verso il più ampio pubblico.
La giuria, composta dal Presidente della Società di Minerva Rossella Fabiani e dai membri del Consiglio direttivo, ha assegnato il primo premio di € 1.000,00, messo a disposizione da Luisella e Renzo Pavan per onorare la memoria del padre, al dott. Matteo Giurco, per la tesi di laurea in Storia Contemporanea, corso di Laurea Magistrale in Scienze Storiche, Università di Padova, dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità, dal titolo: Tra retorica e (geo) politica: l’Italia e le sue memorie 1994-2011, relatrice la prof.ssa Giulia Albanese, a.a. 2015-2016, con la seguente motivazione:
La tesi intende “tratteggiare un capitolo di storia del tempo presente”. Attraverso “lo studio dell’uso pubblico del passato nel dibattito politico degli ultimi vent’anni di vita italiana”, l’autore si è proposto di capire – afferma – “il declino politico-economico” italiano. Il periodo preso in considerazione è quello dalla nascita della seconda Repubblica e dalla fine della “Repubblica dei partiti” alla celebrazione del “150° anniversario dell’Unificazione nazionale” e alla problematica definizione della “morfologia della sovranità nazionale”. Ne è nata un’indagine sul “rapporto osmotico tra la retorica e la sfera politica” e “geopolitica”. In questo vasto campo di riflessioni e di posizioni anche polemiche, un largo spazio è riservato all’uso delle memorie nella definizione dell’identità nazionale. Da ciò, anche, il peso – nella trattazione – del caso della Regione Friuli Venezia Giulia, “una sorta di focus sull’estremo Nord-Est” italiano: una “peculiarità”, questa, interessante per studiare la questione anche più in generale. La tesi svolge un tema cronologicamente circoscritto ma molto ampio sotto il profilo delle radici e delle implicazioni. Uno spazio importante della ricerca è occupato dalle vicende della Regione sia dal punto di vista dell’uso delle memorie nella definizione della prassi politica, sia dal punto di vista della pace, sia dal punto di vista dei processi di europeizzazione, sia dal punto di vista degli stimoli e ostacoli rappresentati dal passato cruciale e complesso del territorio. La ricerca appare documentata, supportata da una vasta congerie di fonti di vario genere e spessore, e da proposte di punti di vista problematici e in corso di dibattito. In ogni caso, un lavoro utile anche per ulteriori ricerche sui temi considerati e su questioni che appaiono tuttora oggetto di rappresentazioni critiche in prospettive diverse.
Il secondo premio, di € 500,00, a cura della Società di Minerva, è stato assegnato alla dott.ssa Sara Tucci, per la tesi di laurea in Epigrafia medioevale, corso di Laurea in Economia e gestione delle arti e delle attività culturali, Università Ca’ Foscari di Venezia, dal titolo: Il corpus epigrafico latino della Croazia e Dalmazia. Il rapporto con il Friulveneto e il sud Italia, relatrice la prof.ssa Flavia De Rubeis, a.a. 2017-2018, con la seguente motivazione:
La tesi magistrale di Sara Tucci è apprezzabile per la vastità senza precedenti dell’impianto, che analizza il rapporto fra il corpus epigrafico latino altomedievale della Croazia e della Dalmazia e le coeve iscrizioni del Friuli, del Veneto (e di Brescia) da un lato, del Ducato di Benevento e dell’Italia meridionale dall’altro. Un capitolo particolare viene dedicato al rapporto del corpus epigrafico croato con la scrittura carolingia.
Al saluto del Presidente e del Vicepresidente, prof. Elvio Guagnini, è seguita una breve presentazione degli elaborati da parte dei vincitori, che hanno ricevuto, oltre all’assegno, il volume dell’Archeografo triestino dell’anno in corso ed altre pubblicazioni della Società. Come consuetudine, al vincitore del primo premio è stato consegnato il bronzetto argentato raffigurante Minerva, opera di Antonio Guacci.