Giovedì Minervale | 7 novembre | THEODOR DÄUBLER e L’AURORA BOREALE.

Giovedì 7 novembre 2024
ore 16.00
Biblioteca Statale “Stelio Crise” di Largo Papa Giovanni XXIII

THEODOR DÄUBLER e L’ AURORA BOREALE

Un incontro dedicato a THEODOR DÄUBLER e L’AURORA BOREALE  in occasione della pubblicazione (Marsilio Editori) del monumentale poema Das Nordlicht, uscito a Monaco di Baviera nella sua prima edizione nel 1910. La nuova recente edizione, che presenta il testo originale in tedesco, e la traduzione italiana, comprende tre volumi: il primo di Autointerpretazione (un lungo saggio ricco di elementi autobiografici e di indicazioni-guida per la lettura); il secondo e il terzo (Mediterraneo e Sahara) con le due parti del poema. L’opera, a cura e con puntuali e penetranti saggi introduttivi di Luigi Garofalo – ordinario di diritto romano all’Università di Padova e presidente della Fondazione Cassamarca di Treviso –, è frutto di un lavoro di traduzione di Marcello Montalto con versione poetica di Paolo Ruffilli.

Däubler – scrittore espressionista di grande capacità visionaria – era nato, nel 1876, da famiglia tedesca a Trieste, dove rimase fino ai vent’anni  quando si trasferì a Vienna, da dove iniziò una serie di viaggi nelle principali città europee, italiane e nel medio Oriente, affrontando le dolorose conseguenze di una malattia psichica, per morire poi in Germania nel 1934. Ricco di ampie conoscenze linguistiche, di una notevole cultura classica e moderna e di originali attenzioni alle arti figurative, Däubler, scrisse – oltre che versi e testi narrativi – pagine di critica d’arte e di estetica (fu anche tra i collaboratori di “Valori plastici”). Apprezzato da Montale che lo definisce “il grande Däubler poeta/ della luce del Nord”, ricordato da Bazlen come il “poeta triestino” che rappresentava “il dissidio particolare tra due impostazioni culturali” (una “visionarietà cosmico culturale da fiume senza sponde” e “un bisogno di forme strette, angolose”), fu ammirato dal filosofo del diritto e giurista Carl Schmitt che lo considera “un genio di sensibilità europea, un genio della lingua, quale solo un illirico può essere”. Dal canto suo, Enrico Rocca ricorda che L’aurora boreale “ha come idea fondamentale la redenzione dell’umanità per mezzo di una luce interiore che la riporti alle sue origini celesti ed è una specie di giro intorno alla terra, fra le mitologie e le civiltà più varie”. All’incontro – organizzato dalla Società di Minerva – parteciperanno, oltre al prof. Luigi Garofalo, curatore e promotore dell’opera, le prof. Lorenza Rega e  Marella Magris, studiose e traduttrici di Däubler, e il poeta e saggista Paolo Ruffilli.

Lo scrittore triestino Theodor Däubler.