Giovedì dì 3 aprile 2025, alle ore 16.30
Sala Imperatore dell’ Hotel Savoia Excelsior di Trieste, Riva del Mandracchio, n. 4.
La tradizione patriarcale aquileiese tra ottocento e novecento, un caso di studio.
Conferenza del professor Roberto Dapit (del Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società, dell’ Università di Udine).
L’ingresso è libero.
L’iniziativa fa parte del ciclo di conferenze della Società di Minerva “Conservazione e ripresa delle tradizioni etnografiche di una regione di confine: la svolta degli anni ’50-’60 ”, sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito dell’ “Avviso pubblico storico ed etnografico, progetti eventi e manifestazioni -Novecento- Anno 2023”.
Pavle Merkù (1927-2014), è stato un insigne slavista e slovenista, compositore e violinista, responsabile e collaboratore dei programmi RAI in lingua slovena di Trieste; e membro corrispondente dell’Accademia Slovena delle Scienze e delle Arti di Lubiana dal 1985. È stato il valoroso precursore di un’epoca di studi dedicati all’esplorazione della comunità di lingua slovena in Italia, che si sono rivelati di elevato valore scientifico nonché simbolico, grazie all’approccio interdisciplinare adottato. Armonizzando infatti le conoscenze in ambito etnografico (etnomusicologico) e linguistico (dialettologico), l’intellettuale triestino Pavle Merkù dagli anni Sessanta realizza un’ampia campagna di ricerca sul campo i cui risultati, in un’ottica molto innovativa, sono puntualmente messi a disposizione del pubblico specialistico sloveno, italiano e internazionale. Di estrema rilevanza, sul piano sia contenutistico che metodologico, appare l’opera intitolata Le tradizioni popolari degli sloveni in Italia, pubblicata nel 1976 in sloveno e italiano in cui, per la prima volta, assistiamo alla rappresentazione dell’intera area linguistica slovena in Italia, da Muggia a Fusine, sotto l’aspetto della documentazione etnografica oltre che linguistica: l’intuizione della valenza di una simile operazione culturale è senza precedenti.
Dai numerosi studi dedicati alle Valli del Torre e a Resia, come pure dagli scritti in forma diaristica o di riflessione sulla propria opera – tra i quali menzioniamo gli emblematici libretti intitolati Poslušam (1983) e Pajčevina in kruh (1987) – emerge da un lato l’acuta capacità dello studioso sul campo di osservare una condizione sociolinguistica molto complessa e scarsamente nota al mondo accademico, dall’altro lo stupore di fronte alla scoperta dell’unicità e ricchezza di un patrimonio culturale e linguistico, che Pavle Merkù non smise mai di contemplare, soprattutto nella sua ‘terra promessa’, le Valli del Torre e la sua gente.
Giuseppe Trebbi
Presidente della Società di Minerva
#iosonofriuliveneziagiulia
Pavle Merkù (fotografia di Tihomir Pinter)